sabato 10 maggio 2014

TERREMOTO IN FRIULI 6 MAGGIO 1976

GRAZIE A UN MESSAGGIO ARRIVATO SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK 
MANDATO DA RENATO DEL PERUGIA

Oggi, 6 maggio 2014, sono passati 38 anni dal tragico 6/5/1976 quando alle 21 circa un terremoto catastrofico colpi il Friuli. Il 27 RAPS fu tra i primi reparti sd intervenire per portare aiuto alle popolazioni. Quella notte stessa gli artiglieri erano nei paesi distrutti. Un pensiero per coloro che non ce la fecero e per tutti i compagni e amici di leva che fecero quanto possibile.

                                 ROBERTO DEL PERUGIA

ECCO COSA ABBIAMO TROVATO :


A 30 anni dal terremoto, il Friuli non dimentica l'Esercito

Il 6 maggio ricorre il trentennale del terremoto che nel 1976 sconvolse il Friuli.
Era il 6 Maggio quando l’Italia del Nord venne scossa da un terremoto del nono grado della scala Mercalli. L'epicentro, localizzato nel Friuli, provocò una tragedia che si compì in pochi istanti. Il bilancio si dimostrò da subito devastante: oltre 1.000 morti, migliaia i feriti, 40.000 persone senza casa, danni ingenti alla rete ferroviaria e viaria, industrie sbriciolate.
 Malgrado le difficili condizioni ambientali si adoperava nella ricerca dei civili sepolti sotto le macerie , nel pronto soccorso e nel ricovero dei numerosi feriti, contribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi ed a restituire coraggio e fiducia alle popolazioni colpite, ed ancora oggi fornisce unità di pronto impiego in caso di pubblica calamità.
L’intervento dell’Esercito fu immediato, di massa e soprattutto spontaneo. Gli uomini in grigioverde organizzarono il recupero e la medicazione dei feriti, la composizione e tumulazione delle salme, il ripristino delle trasmissioni, il rifornimento e potabilizzazione dell’acqua e lo sgombero delle macerie. L’intenso lavoro effettuato dai militari portò alla sistemazione in tende di circa 81.000 persone. Le tendopoli vennero montate dai reparti militari e dotate di cucine, servizi igienici, illuminazione elettrica a mezzo di gruppi elettrogeni, infermerie e bagni campali. Durante il primo periodo l’opera di soccorso impegnò giornalmente fino a 14.144 uomini, 2.616 automezzi comuni e speciali e 64 elicotteri.
Lo slancio generoso ed il sostegno fraterno con cui i militari dedicarono loro stessi, giorno e notte, per restituire coraggio e fiducia alle popolazioni colpite è un ricordo incancellabile nel cuore dei friulani. "Il Friuli ringrazia di cuore e non dimentica", è questo il riassunto di quanto le popolazioni colpite dal terremoto del 1976 provano ancora oggi nei confronti di quanti si prodigarono per dare loro soccorso e coraggio in quel tragico periodo della loro storia.
Numerosi sono stati i riconoscimenti e le medaglie al valore con cui l’esercito è stato premiato per l’intenso lavoro svolto. 



            ALCUNI COMMENTI DI COMMILITONI DEL 27° CHE QUEL GIORNO C'ERANO
                               ( commenti presi da un sito di racconti sul terremoto )


 La mattina fatidica trovandomi in confine in quella campagna con una stalla con tanti animali si aveva l' impressione che le bestie dalla mattina non facevano altro che lamentarsi e non ci si spiegava il motivo. 
 La sera invece si capì il perché. 
 Era una cosa apocalittica: quasi tutti gli antifurti acustici si misero a suonare mescolati alle sirene dei mezzi di soccorso. 
 Furono mesi di vera emergenza.  
Ora sono come volontario nella Protezione Civile e ho partecipato alle ultime due emergenze: Umbria e Molise.

Costanzo 

ERO MILITARE AL 27 REGGIMENTO OSOPPO, UDINE, CASERMA NANNINO.  
NON E' FACILE DIMENTICARE IL 6 MAGGIO. 
DOPO LA PRIMA SCOSSA ANCORA INTATTI, MA LA SECONDA E' STATA TERRIBILE. 
 MI SONO FERITO ALLE GINOCCHIA, MA NON ERA NULLA A CONFRONTO DI QUEI COMPAGNI VICINO A ME.  
ABBIAMO SCAVATO GIORNO E NOTTE. 
 NON AVEVO PIU' LACRIME.  
MI E' RIMASTO IMPRESSA LA GENTE FRIULANA. CHE CORAGGIO!
                                                         

  PAOLO 

Ero un volontario dell'esercito del 9° V. F. P. di stanza al 27° reggimento di Udine in quel giorno del 6-5-'76. 
Ricordo con molto rammarico quei giorni, ma oggi ancora di più. 
 Abito a Ceccano (FR) vicino l'Abruzzo. La mattina della scossa è stato triste ricordare quella esperienza già passata nel lontano '76. 
Un augurio a tutto l'Abruzzo
 Carlo Moscardelli